Ne sono tutti convinti: sarà uno spettacolo indimenticabile. Un evento che andrà ben oltre i confini sportivi stampando un biglietto da visita turistico eccezionale per il territorio. I tanti appassionati, il parterre di autorità e di big del ciclismo che hanno nobilitato la presentazione delle tappe fidardensi del Giro d’Italia in un affollato Salone degli Stemmi, sono il polso di un’attesa palpabile. Un’attesa lunga 50 anni perché la corsa rosa che ripercorre i luoghi simbolo del Risorgimento entra due volte nella storia: in quella dell’Unità d’Italia e in quella di una città dove “il ciclismo è di casa”… parola di Auro Bulbarelli, vicedirettore di Rai sport. Come annunciato, a Castelfidardo la carovana si fermerà due giorni (arrivo il 18 maggio da Tortoreto Lido, ripartenza all’indomani per Ravenna) prestando il fianco ad un ampio ventaglio di iniziative collaterali: “Una notte rosa coinvolgente, le vetrine-rosa, la pedalata rosa per cicloturisti a cura della superbike team, una mostra fotografica retrospettiva dal 1909 al 1940 di Ferdinando Piras e della tappa del 1961 a cura di Beniamino Bugiolacchi; un libro sulla storia del ciclismo locale a cura di Paolo Piazzini, lo speciale annullo filatelico: un mese dedicato alla bici che si concluderà il 21-22 maggio ripristinando con gli amici dello Sporting club S’Agostino la “due giorni marchigiana” e la gara di mountain bike nella Selva; una festa per tutti – ha detto il Sindaco Mirco Soprani – che siamo convinti ci regalerà emozioni ed una visibilità planetaria entrando nelle case di 123 Paesi. Ringrazio Rcs, staff, Enti e sponsor che ci stanno vicino coprendo una buona parte dei 143.000 € di spesa”. Un appuntamento la cui risonanza è stata recepita ad ogni livello. “Uno sport esigente, due tappe importanti in un contesto importante: la Regione ci sarà in maniera sostanziale”, ha detto l’assessore regionale Serenella Moroder; “il Giro d’Italia è un fenomeno anche di costume cui ognuno di noi è legato da piacevolissimi ricordi”, ha aggiunto l’assessore provinciale Eliana Maiolini. E se notevole è il folklore e il seguito di pubblico, figuriamoci il piatto centrale, cioè la corsa. Dopo la visione di un suggestivo filmato con immagini dell’edizione del 1961, gli specialisti hanno illustrato le caratteristiche del percorso adatto a firme autorevoli. “Se quella volta trionfò Van Looy, campione del mondo e uomo da grandi classiche, un motivo c’è – ha ricordato Beppe Conti, opinionista Rai e firma storica della carta stampata -; è un tracciato impegnativo, incerto, che costa una gran fatica e chiama un vincitore degno”. “Una salita che fa male – ha aggiunto Auro Bulbarelli riferendosi all’arrivo della prima giornata – ma rivedendo le immagini in bianconero di 50 anni fa, quando le telecamere riprendevano solo l’ultimo km, mi viene anche da sottolineare quanto la Tv abbia cambiato lo sport: questa tappa avrà 4-5 ore di diretta!”. Davide Cassani, il popolarissimo commentatore tecnico e il ciclista di “casa”Andrea Tonti che hanno effettuato la ricognizione degli ultimi 20 km, si sono detti concordi nel definirla “una tappa trabocchetto, con strappi in cui le gambe faranno la differenza e in cui potrebbero partire all’attacco sia uomini di classifica che scalatori”. Un elettrocardiogramma agitato, che si presta alle caratteristiche del campione d’Italia in carica Visconti o del campione del mondo Hushvdov, comunque una corsa selettiva e appassionante. Dall’adrenalina sotto lo striscione del traguardo in via Donizetti all’altezza del Monumento Nazionale, alla passerella dell’indomani: ripartenza da via XXV Aprile, con circuito nel centro storico e km 0 lungo la S.S. 16, come illustrato dal presidente del Comitato locale Marco Stracquadanio, sarà l’ultima tappa in linea prima delle grandi montagne. E ad applaudirla saranno in tanti: da Fabio Luna, che ha portato il saluto del Coni, alla ciclista di casa Tania Belvederesi, passando per Rodolfo Massi, che porterà una 50ina di cicloturisti norvegesi alla partenza del 19 maggio nell’ambito di un tour nell’Italia centrale.
15 Marzo
2011 - Lucia Flaùto